Descrizione e approfondimenti
La conca battesimale proviene dal monastero di San Salvatore dei Greci . Nell’iscrizione greca sulla superficie liscia , si legge una invocazione al Signore affinché benedica lo scultore Gandolfo , autore dell’opera . Nella seconda iscrizione lungo il listello si ricorda che fu commissionata dall’Archimandrita Luca nel 1134.
Nella superficie piana del bordo è incisa una terza iscrizione ,arcuata, dove si legge il nome del Profeta Isaia. Sul fondo ,nella parte interna ,è incisa una Croce con all’estremità le sigle : IC K C NI KA.E’ un rarissimo esemplare di scultura Bizantino – Normanna Firmato e Datato e ha strette affinità con la Conca del Patirion di Rossano del 1136 conservata al Metropolitan Museum di New York . La Conca di Gandolfo è una testimonianza dei rapporti tra la cultura occidentale latina e quella orientale bizantina .
Si tratta di un manufatto marmoreo utilizzato nell’antichità per somministrare il primo Sacramento : il Battesimo. All’interno della Conca , durante la liturgia dell’Epifania , veniva benedetta e consacrata l’acqua che nella simbologia bizantina rappresenta la vita.
Durante il corso dell’anno i monaci – sacerdoti utilizzavano l’acqua simbolo della vita per entrare a far parte della comunità cristiana. Il pezzo unico del Museo di Messina ha come gemella la Conca Battesimale del Monastero di Santa Maria Odigitria del Patir di Rossano .