Settecento
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Berlina senatoria

Datazione1742
Tipo di oggettocarrozza
Materia e Tecnicalegno intagliato, dipinto, dorato
Dimensioni
CollocazioneSala Settecento - Museo regionale Messina (Accascina)
Numero di inventario2031

Descrizione e approfondimenti

La Berlina del Senato messinese fu realizzata nel 1742 dall’intagliatore Domenico Biondo e da Letterio Paladino, tra i più raffinati interpreti del nuovo linguaggio pittorico settecentesco, al quale si devono le eleganti decorazioni dipinte. La carrozza proviene dal Palazzo Senatorio. Costruita in legno intagliato, dorato e dipinto, rappresenta una delle più alte testimonianze del glorioso passato della città. Utilizzata durante le celebrazioni solenni, era trainata da tre coppie di cavalli e ospitava i senatori e il “Mastro Notaro” in toga.

Tra le opere di maggior richiamo del Museo, la sontuosa carrozza fu realizzata nel 1742 in occasione delle Feste Secolari in ricordo dell’invio della Sacra Lettera della Vergine Maria ai messinesi. La fastosa decorazione a intaglio con motivi floreali, animali e trofei d’armi si unisce alla grazia leggera della maniera di Paladino, che traspare nelle raffinate figure allegoriche e mitologiche, dalla vivace gamma cromatica.

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Nella parte anteriore della carrozza è raffigurata una scena allegorica con la personificazione di Messina, riconoscibile dalla presenza dello stemma con lo scudo crociato, simbolo della città.

Nella parte posteriore è raffigurato Nettuno con il grande tridente, con i mostri Scilla e Cariddi incatenati, alla presenza di una figura femminile che potrebbe identificarsi con la ninfa Galatea, sul cocchio dorato.

Nei quattro riquadri angolari della cassa ci sono gli stemmi più rappresentativi della città di Messina: il più antico, con la falce su fondo azzurro, richiama la forma del porto e l’originario nome della città, Zancle; lo stemma cittadino, con lo scudo crociato nei colori rosso e giallo; la lettera M, attribuibile ai coloni provenienti dalla città greca di Messene o ai Mamertini e anche riferibile all’iniziale di Maria, la Madonna della Lettera patrona della città; lo stemma con le tre torri, riferibile alle imponenti fortificazioni cittadine di epoca medievale, quali il Castellaccio, il Castello Reale e Rocca Guelfonia.

Costata 1500 scudi, la carrozza è tra le più alte testimonianze del glorioso passato della città, che sotto Carlo Ill – e in seguito con il viceré Don Eustachio duca di Laviefuille – tornò a godere di privilegi, aboliti dalla dura repressione spagnola, in seguito alla rivolta messinese del 1674-78.

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