L’archivio storico del Museo Regionale Maria Accascina di Messina conserva la documentazione relativa alle collezioni del Museo e all’attività dell’Istituto da metà ‘800 a fine ‘900 e, per buona parte, la stessa suddivisione seriale della documentazione prosegue nell’archivio di deposito e corrente.
L’archivio rispetta e racconta le vicissitudini storiche dell’Istituto contestualmente alla sua nascita. Nato come Museo Civico, espressione dell’orgoglio cittadino, muove i primi passi subito dopo il 1806, data in cui, in un discorso ai soci dell’Accademia Peloritana, l’erudito Carmelo La Farina aveva sostenuto l’irrinunciabile necessità dell’istituzione di un Museo “paragonabile a tanti altri … che si ammirano nell’Italia”. La storia e l’archivio del Museo Civico si interrompono bruscamente col terremoto del 1908 per rinascere come Museo Nazionale nel 1914. L’archivio, ancora in fase di riordino, è stato suddiviso in più serie documentarie, rispettando, dove possibile, le divisioni già esistenti e accorpando materiale sciolto o singolo.
L’Archivio del Museo Civico: 1807-1908
Per quanto di modesta entità, si è preferito creare delle suddivisioni che comprendono:
– Disposizioni Municipali, 1853-83
– Corrispondenza, 1807-1905
– Verbali di consegna, 1866-97
– Cataloghi ed elenchi, 1850-1908
– Registro dei visitatori, 1900-01
– Spese, 1868-1908
– Varie, 1861-1908
La ricostruzione ed il nuovo Museo Nazionale
La storia della ricostruzione della città e del Museo sono note; le carte dell’archivio raccontano la difficoltà e la solerzia del recupero puntuale di tutti i reperti considerati di valore storico-artistico realizzatosi, già dal gennaio 1909, attraverso il concorso di forze diverse coordinate dall’allora soprintendente Antonino Salinas. Si giunge così alla istituzione del “Museo Nazionale d’arte medioevale e moderna” che, con decreto del 26 novembre 1914, premia lo sforzo e desiderio unanime di rinascita della città. Un ultimo cambiamento istituzionale avverrà nel 1975 col passaggio delle competenze alla Regione Sicilia.
Archivio del Museo Nazionale e Regionale
L’Archivio storico comprende due grandi raggruppamenti, l’Amministrazione e la Contabilità, con le relative suddivisioni. Per il particolare interesse strettamente connesso alle finalità dello stesso Istituto, si ricordano
Normativa: conserva circolari, decreti e disposizioni di legge, ministeriali (fino al 1975) e assessoriali, 1919-94
Catalogazione: conserva le schede delle diverse campagne catalografiche e i sopralluoghi relativi, 1930 ca.-94
Progetti: conserva la documentazione della ricostruzione del museo civico, poi nazionale, e quella per il nuovo museo, con corrispondenza, perizie, varianti, lucidi e planimetrie, 1911-1994
Restauri: si conservano i fascicoli relativi a restauri di opere d’arte del museo, della città, della provincia e buona parte della Sicilia Orientale, fino all’istituzione delle Soprintendenze, e in seguito solo i restauri delle opere del Museo, 1915-94. Sono altresì presenti le richieste di sopralluogo per restauro dalla provincia, 1927-86.
Archivio per immagini
Archivio fotografico
L’archivio fotografico del Museo Regionale si articola, conserva e tutela essenzialmente due categorie di immagini, quelle su negativo e quelle a stampa. L’archivio contiene documentazione del patrimonio storico-artistico del Museo, in primo luogo, di quello della città e della sua Provincia, ma anche di altre città della Sicilia e, in piccola parte, del resto d’Italia. E’ inoltre presente documentazione relativa alle mostre antonelliane, sia quella del 1953 che del 1984. Nel primo caso, non essendo stata allestita presso il museo, della mostra si conservano, in negativo e in parte in stampa, le immagini di tutte le opere richieste e selezionate per l’allestimento. Un considerevole spazio occupa inoltre la documentazione del patrimonio archeologico, esclusivamente quello conservato al museo, costituito da monete e reperti, con, inoltre, alcune testimonianze degli scavi succedutisi nel ‘900 sul territorio cittadino. Negli anni i fascicoli delle stampe si sono arricchiti delle immagini a corredo dei restauri seguiti dal Museo in città e provincia. Si conserva altresì documentazione del patrimonio architettonico della città pre e post terremoto 1908.
Le stampe sono state riprodotte sia dalle lastre che dalle pellicole e per quanto la maggior parte sia in bianco e nero, non mancano stampe a colori di più recente fattura. Si trovano allocate in cassettiere metalliche a 4 cassetti. L’archivio è diviso per sezioni tematiche e tipologia di bene artistico, con elenchi di consistenza di buona parte delle cassettiere. Per quanto non sia possibile dare al momento una valutazione complessiva, si può ipotizzare una stima non inferiore a 18.000 unità, a cui vanno tuttavia aggiunte le immagini a corredo delle schede di catalogo che porta la stima a non mero di 23.000 immagini. Ciò che manca, purtroppo, sono spesso le informazioni cronologiche e quelle relative agli autori per le quali sarebbe opportuno uno studio approfondito.
Disegni e grafici
Fa parte dell’archivio di immagini un cospicuo numero di disegni tecnici su carta da lucido, 700 unità, attualmente allocati presso il laboratorio di restauro. Sono relativi, in buona parte, alla ricostruzione del Duomo di Messina dopo il terremoto del 1908, ma sono altresì presenti modelli di particolari architettonici di altre chiese cittadine di cui fu decisa la ricostruzione, disegni e planimetrie della costruzione del museo nei locali della ex filanda Mellingoff e suo allestimento, disegni e rilievi di monumenti e aree della città, tra i quali quelle di alcuni scavi archeologici. Databili tra fine ‘800 a prima metà del ‘900, sono inventariati e catalogati, ma non tutti in buono stato di conservazione.
ARCHIVIO ACQUISITO “DE PASQUALE”
Nel 1988 il Complesso Villa “Eugenio de Pasquale”, sita in via Consolare Valeria 277, frazione Contesse, fu dichiarata “di rilevante interesse storico-artistico…essendo raro esempio di complesso residenziale-produttivo e naturalistico, che in tutto e nelle singole parti testimonia i particolari fermenti prodottisi a Messina per l’iniziativa di una borghesia imprenditoriale e illuminata”. Acquistata dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Ambientali nel 1989, viene affidata in un primo momento alla tutela della Soprintendenza Regionale dei Beni Culturali di Messina e, nel 2016, trasferita al Museo Interdisciplinare di Messina.
Tra i beni del complesso acquistati dal Demanio figura anche l’archivio, la cui documentazione, ordinata ed inventariata, si articola in più serie delle quali si ricordano:
Azienda: contenente i diversi esemplari di etichette e carta intestata utilizzate per i diversi settori della produzione di essenze, 1894-1934.
Patrimonio: contenente fascicoli, registri e carte sciolte relative allo stabilimento, alla produzione e rapporti con le istituzioni, 1859-1970.
AVVISO
L’Archivio storico è consultabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 13,30;
il mercoledì dalle ore 9,00 alle 13,30 e dalle ore 15,30 alle ore 18,00
E’ preferibile concordare gli appuntamenti inviando una email a info@museomessina.it