Il Piazzale

Sulla scorta degli analoghi esempi di riqualificazione urbanistica degli snodi viari di Roma e Palermo, le Quattro Fontane messinesi furono collocate, a partire dal 1666, ai cantonali d’angolo fra via Cardines e via Austria (l’odierna via Primo Settembre). Ideate su progetto dell’architetto romano Giacomo Calcagni, fu lo scultore fiorentino Innocenzo Mangani (Firenze 1608? – Palmi 1678) ad avviarne l’esecuzione, portandone a termine, però, solamente una.

 

La seconda, del 1717, è stata attribuita dal Susinno al marmoraro Antonino Amato, anche se forse è da vedervi pure la partecipazione dello scultore Ignazio Buceti, al quale Grosso Cacopardo ascriveva la realizzazione di alcuni “puttini e cavalli marini”.
La paternità delle ultime due, completate nel 1742, resta invece ignota.

 

Dopo il terremoto del 1908 solo due di esse furono rimontate in situ, mentre le altre, più frammentarie, vennero portate al Museo e successivamente ricomposte. Proprio queste ultime possono essere identificate con le più antiche e in particolare la prima a destra (per chi proviene dall’ingresso del vecchio museo) sormontata dallo stemma imperiale asburgico, sarebbe quella eseguita dal Mangani e presenta una qualità esecutiva più raffinata, mentre quella antistante, più fredda e schematica, sarebbe quella realizzata sotto la dinastia dei Savoia.

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