Collezione: Medioevo
La storia di Messina nel Medioevo è segnata dal succedersi di dominazioni che ne influenzarono lo sviluppo non solo dal punto di vista economico e politico ma anche culturale.
Nell’843 , conquistata dagli Arabi , entra a far parte dell’Emirato di Sicilia potenziando in quegli anni uno sviluppo dovuto soprattutto alla produzione agricola. Agli Arabi successero i Normanni e nel 1061 Ruggero I avvia la riconquista Cristiana della Sicilia.
Nel Secolo XII dopo Ruggero I nasce il Regno di Sicilia per opera del suo successore Ruggero II e Messina vive per un lungo periodo anni di grande fortuna economica divenendo il centro più importante della Sicilia orientale al pari di Palermo città con la quale divideva il titolo di Capitale del Regno. Fu dotata di una Zecca e di un Arsenale e fu fondato il Monastero di San Salvatore dei Greci , fucina di cultura siculo – greco- bizantina . In questi anni furono eretti molti importanti Monumenti della città: Il Duomo, la Chiesa della SS. Annunziata dei Catalani, Santa Maria di Mili San Pietro , Santa Maria della Valle detta La Badiazza .Negli anni successivi continua un alternarsi di dominazioni , Angioini, Aragonesi e Svevi si contendono il dominio sull’Italia Meridionale e Messina , per la sua strategica posizione , è centro di scambi commerciali e culturali ed include all’interno dell’area metropolitana gruppi di abitanti provenienti da diverse aree geografiche : pisani, genovesi, marchigiani, iberici e francesi.
Il patrimonio storico artistico sopravvissuto agli eventi calamitosi dai quali è stata gravemente colpita Messina nel corso dei secoli , testimone della cultura monumentale e figurativa di ogni epoca, documenta gli stili presenti nella città medievale a partire dai reperti appartenenti alla dominazione normanna e alle testimonianze tardo bizantine ricchi di aspetti decorativi caratterizzati dalle foglie di acanto intrecciate , da palmette e croci stilizzate e da capitelli marmorei lavorati a traforo . Alla tradizione bizantineggiante appartiene il Sarcofago di San Luca Archimandrita (1) fondatore dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore di Messina e nominato Archimandrita da Ruggero II di Sicilia, proveniente dalla Chiesa di San Giovanni di Malta lavorato su tutti e quattro i lati con iscrizione , è stato riutilizzato in epoca normanna per accogliere le spoglie del Santo. Il tipo di decorazione viminea e la fattura rivelano affinità con la Conca di Gandolfo tale da far ipotizzare che si tratti di una produzione della stessa officina . La Conca battesimale di Gandolfo (2) firmata e datata 1134 proviene dal Monastero di San Salvatore dei Greci sulla cui area sorge il museo . L’opera è ricca d’iscrizioni greche ed è uno dei pochissimi esempi di manufatti bizantino – normanni firmati e datati . Una definita adesione ai modelli iconografici e stilistici della più raffinata arte bizantina è testimoniata dalle decorazioni musive di cui la Sicilia nel sec.XIII fu uno dei dei centri artistici più importanti , come la Madonna della Ciambretta proveniente dall’antico monastero di Santa Maria extra Moenia e la testa di Apostolo , frammento della decorazione absidale della Chiesa del convento benedettino di S. Maria della Valle o Badiazza attribuita al primo periodo svevo . Esempio della stessa cultura è la lastra marmorea della Madonna Orante proveniente dalla chiesa di San Francesco ( XII – XIV sec.) che giustifica l’attribuzione ad un maestro bizantino.
Nonostante l’avvicendarsi della cultura che gli aragonesi importarono in Sicilia lasciando documenti artistici di provenienza iberica, a Messina la cultura orientale permane insieme all’importazione di opere provenienti dalle botteghe venete, dai centri adriatici e dall’area toscana.
La Madonna col Bambino, detta degli Storpi opera dello scultore senese Goro di Gregorio, faceva parte del monumento funebre dedicato all’arcivescovo Guidotto de Tabiatis ,firmato e datato 1333 della Cattedrale.