La Presentazione al tempio di Girolamo Alibrandi è forse l’esempio più evidente delle ferite che il terremoto del 1908 ha inferto al patrimonio della città di Messina e si può considerare l’emblema di una spaventosa tragedia e di un paziente recupero. Al momento del sisma, la tavola si trovava sull’altare maggiore della chiesa di San […]
Autore/Artista: Girolamo Alibrandi
(Messina 1470 ? – 1524)
Secondo le fonti, Girolamo Alibrandi nacque a Messina nel 1470, formandosi, però, soprattutto nell’Italia settentrionale e in particolare tra Veneto e Lombardia, dove acquisì una cultura composita, fitta di citazioni da Leonardo, da Cesare da Sesto, da Raffaello, da Dürer e dai fiamminghi.
Rientrato a Messina, nel 1514 dipinse la tavola con il Giudizio Universale per la chiesa dei Catalani su commissione del mercante Michele Campillo, realizzata con l’aiuto di Pietro da Villanova. L’opera, oggi al museo, permette di cogliere lo spirito eterodosso dell’artista nella diposizione spaziale dei personaggi e nella ricerca di complessi effetti luministici.
Subito dopo, tra il 1515 e il 1516, realizzava la Madonna dei Giardini per la chiesa matrice di Santo Stefano Medio, in cui il tema leonardesco della Madonna con Bambino e San Giovannino viene tradotto in forme nitide e compatte.
Esplicito omaggio alla pittura di Antonello, ma anche a quella di Leonardo e dei veneti, viene reso nella Presentazione al Tempio di piccolo formato (inv. 999), già conservata presso il duomo peloritano e oggi al Museo.
Dallo stesso duomo proviene la tavola con Santa Caterina d’Alessandria, caratterizzata dalla monumentale figura della Santa che si staglia su uno sfondo paesaggistico delimitato a destra da un candido edificio classicheggiante.
Un’impostazione analoga si riscontra nelle due tavole con San Pietro e San Paolo acquistate sul mercato antiquario, in cui, grazie all’ottimale stato di conservazione, si evidenziano la smagliante resa cromatica e la minuziosa attenzione ai dettagli. Qualità, queste, che emergono altresì nel dipinto giovanile con la Madonna in trono col Bambino, anch’essa proveniente da collezione privata.
Il capolavoro del maestro rimane comunque la monumentale Presentazione al Tempio (inv. 1000) eseguita nel 1519 per la Sacra Milizia dei Verdi, una confraternita di nobili che aveva sede nella chiesa della Candelora e alla quale apparteneva lo stesso artista. Dopo l’abbattimento dell’edificio nel 1850, essa venne spostata nella chiesa di San Nicolò dei Gentiluomini, dove rimase fino al terremoto del 1908, quando andò distrutta in 193 pezzi e 74 piccoli frammenti. Portata al museo, venne dunque ricomposta da Riccardo De Bacci Venuti e più tardi, tra il 1983-84, reintegrata con l’inserimento di alcuni frammenti recuperati.