Descrizione e approfondimenti
Le placchette in osso sono state individuate all’interno di una struttura lignea a forma di ciborio utilizzata come base crocifera impiallacciata in ebano alternato ad inserti in tartaruga. Risulta evidente il contrasto stilistico tra la struttura ignea, opera di un ignoto ebanista dell’Italia meridionale databile nella seconda metà del secolo XVII, e le placchette in osso di stile tardo gotico riconducibili alla bottega del fiorentino Baldassarre degli Embriachi alla quale si deve un’ampia produzione di manufatti devozionali destinati sia al culto che ad uso laico. Le placchette del Museo provengono da un cofanetto nuziale di forma esagonale e ne decoravano sei lati e una angolare sagomata a forma di torre merlata. Il coperchio a forma di prisma intarsiato era completato da coppie di geni alati nudi e dalla coppia di scudi con scolpiti gli stemmi degli sposi oggi non leggibili . Il tema trattato si lega all’iconografia delle storie della vita di Paride e del leggendario amore tra il giovane e la bella Elena, informato delle evoluzioni letterarie volgari. La datazione si colloca tra la fine del ‘300 e gli inizi del’400 e le notizie inventariali sul prezioso oggetto sono frammentarie.
Tuttavia, attraverso ricerche documentarie, risulta consegnato nel 1905 al Museo Civico proveniente dal Monastero di San Gregorio.