Descrizione e approfondimenti
L’opera è ampiamente citata dalle fonti, il Buonfiglio la descrive nella Chiesa di San Francesco d’Assisi da cui proviene, mentre il Samperi racconta che la lastra fu rinvenuta nel 1599 da Fra’ Tullio Natale vicino alla porta della suddetta Chiesa e la denomina “Madonna dello Spasimo” per i fori praticati alle mani e ai piedi.
Dopo il terremoto del 1908 dalla Chiesa di San Francesco passò al Museo dove dal Mauceri viene denominata “Madonna Orante” per l’adesione ai modelli bizantini. E’ un’opera molto preziosa in marmo bianco con un modellato delicato e stilizzato uno dei migliori esemplari di sculture in marmo raffiguranti l’iconografia mariana di fattura bizantina datata intorno alla metà del secolo XII, attribuzione proposta dal Lange in contrapposizione al Kondakov e a G. Agnello che ritenevano l’opera di fattura siciliana datata intorno al XIV – XV per gli stemmi incisi in basso sicuramente in epoca successiva forse rappresentativi della famiglia Del Campo.
L’atteggiamento immobile e ieratico della Madonna richiama i coevi mosaici tra cui la Madonna della Ciambretta del museo. La figura sacra è posta al di sopra delle vicende umane secondo la dottrina aristotelica, il panneggio ricopre la figura e scende rigido con piccole pieghe nel bordo.
La lastra marmorea era stata trovata sotto il pavimento della chiesa con il verso occultato per scongiurare il saccheggio dei saraceni ed evitare il riciclo come lastra tombale secondo le abitudini del tempo.