Una esposizione permanente, che si sviluppa su una superfice di 1000 metri quadrati nell’ex sede del Museo Nazionale (ex Filanda Mellinghoff).
L’allestimento da l’opportunità alla comunità di riflettere su sé stessa, su quello che ha perduto, ma solo dopo aver avuto contezza di quel che aveva. Sono esposti reperti recuperati dopo il sisma e, grazie alla realtà virtuale immersiva, é possibile “viaggiare” all’interno della città che non c’è più.
Un allestimento emozionante, coinvolgente e che ha l’obiettivo di dare alla comunità un senso di appartenenza chiaro, perché la conoscenza è lo strumento principale per la comprensione della propria identità. Ugualmente il visitatore “straniero” è ha la netta percezione degli effetti di un terremoto in una città, ovunque essa si trovi, distruggendo le parti fisiche, annullando esistenze e memorie, cancellando secoli e secoli di storia.
Un vero e proprio viaggio nella Messina che esisteva prima del tragico sisma del 1908 che ha segnato il destino della Città dello Stretto.
Il visitatore ha l’opportunità di vivere un percorso affascinante e emozionante per entrare in contatto con le memorie reali, fisiche e materiali della città che è scomparsa a seguito del terremoto del 1908. L’obiettivo della mostra è portare a conoscenza, prima di tutto della comunità cittadina odierna e delle generazioni più avanti con gli anni, di conoscere la Messina ante terremoto, per avere contezza di ciò che avevano o avrebbero avuto per poi percepire il senso di perdita di tanta bellezza e importanza storica, sentendo il dolore e o il dispiacere per un’intera comunità scomparsa in quella tragica alba. Per capire la frattura che ha interrotto quasi tre millenni di storia alla quale è seguita una ripartenza totalmente nuova. Toccare con mano una colonna, un capitello, un marmo per sentirli vibrare e percepire quante mani e quante vite sono dentro quel pezzo di pietra, quel marmo, quel legno. Le generazioni di oggi non devono sentirsi orfane”.
Sono esposti numerosi reperti recuperati dopo il sisma e le nuove tecnologie hanno un ruolo determinante perché, grazie alla realtà virtuale è stata ricostruita la città del 1908, permettendo al visitatore di vivere una realtà immersiva all’interno dell’evento terremoto, per poi confrontarsi con le conseguenze del terremoto stesso.
Una mostra offre al visitatore una visione parziale, un punto di vista rispetto a un percorso di ricerca, al racconto di una storia.
La mostra aperta al pubblico dal 28 novembre 2023 é ricca di suggestioni, informazioni, illustrazioni, materiali, documenti, ricostruzioni, visioni e molte opere ma è fuor di dubbio che si tratta solo di un punto di partenza per un percorso da scrivere a quattro mani con l’intera comunità.
Vogliamo stimolare la comunità alla ricerca, all’interno delle proprie soffitte e dei loro album più antichi, di documenti e memorie per costruire un enorme database, la cui composizione dipenderà solo ed esclusivamente dalla partecipazione dei messinesi.